Leo Houlding entusiasma il pubblico Cortina InCroda
28/08/2015
Leo Houlding, ha entusiasmato il pubblico di Cortina InCroda. Giovedì sera, all'Alexander Girardi, il climber britannico, rispondendo ai quesiti del presentatore Pier Paolo Rossi, ha dimostrato di essere un uomo saggio, amante della montagna e della propria famiglia, una persona speciale capace di avvicinare al mondo alpinistico tanti giovani e di sapersi divertire con i veterani.
Houlding, scalatore di classe mondiale, alpinista ed esploratore ha ripercorso con parole e video mozzafiato le sue grandi imprese. Dalla Patagonia, all'Africa, dall'Antartide sino in Groenlandia, dall'America alle vette himalayane: Houlding pur essendo giovane alpinisticamente è un veterano.
Houlding ha messo la firma in varie salite epiche, fra cui l'Everest, e si è specializzato nell'arrampicata libera sulle vette più tecniche e sulle pareti più grandi del mondo come El Capitan, in California, nella Yosemite Valley. «El Capitan per me era un sogno da realizzare», ha detto, tradotto da Alessandra Urbancich, «qui a Cortina avete montagne ovunque. Vivete in un posto magnifico. Ma io vengo dal Lake District in Inghilterra dove ci sono poche pareti. Quando sono arrivato la prima volta a 18 anni in Yosemite ho visto questa immensa parete liscia, perfetta, verticale, enorme. E' stato amore a prima vista».
Nel 2002 una caduta sul Cerro Torre in Patagonia ha messo Houlding fuori servizio per un anno con una caviglia rotta. La storia della caduta divenne oggetto di un documentario della BBC e lo ha introdotto nel mondo televisivo e cinematografico. «La frattura era molto grande», ha raccontato, «ho dovuto usare per sei mesi le stampelle e non si sapeva se sarei tornato ad arrampicare. Adesso, col senno di poi, dico che è stata una delle cose migliori che mi sia successa. Avevo 21 anni e scalavo a temo pieno, pensavo di essere invincibile e con la caduta, che poi era lieve perché non mi sono fratturato il bacino o altro, ho invece capito di avere dei limiti. Sono stato molto fortunato. Quell'anno di fermo mi ha fato riflettere e mi ha fatto incontrare quella che sarebbe poi diventata mia moglie. Stiamo insieme da 13 ani e abbiamo una figlia magnifica».
Non solo la frattura della caviglia ha fatto riflettere Houlding. L'evento che lo ha cambiato di più è stata la recente scomparsa del suo migliore amico e compagno di cordata Sean Leary. Insieme i due praticavano arrampicata ma anche snowboard, surf, skydive e base jump. Proprio durante un volo di Bjump, Sean è morto. «La morte di Sean mi ha fatto male e mi ha fatti riflettere», ha detto Houlding, «non pratico più Bjump. Ho messo via la tuta alare e il paracadute. Quando è accaduta questa tragedia la moglie di Sean era incinta di 7 mesi e mia figlia aveva appena sei mesi. Veder morire il proprio miglior amico è tragico, ma vedere sua moglie restare sola e un bambino in arrivo che crescerà senza padre è peggio. Ho così deciso di abbandonare il Bjump almeno fino a che mia figli a non potrà prendersi cura di sé stessa. Si può fare Bjump in modo sicuro, e qui in Dolomiti è la zona migliore, ma resta uno sport pericoloso». Houlding si è messo in mostra anche per il suo curriculum televisivo e cinematografico, in particolare come protagonista del popolare programma della Bbc "Top Gear". Ha poi interpretato il ruolo di Sandy Irvine, partner di George Mallory, nel film Imax "The Wildest Dream" realizzato sull'Everest.
Nel 2009 ha iniziato la collaborazione con il pluripremiato regista e fotografo d'avventura Alastair Lee. Gli anni d'esperienza di Leo e l'abilità eccezionale di Alastair hanno portato alla realizzazione di film spettacolari come ??Autana?, Asgard Project e ??The Last Great Clib?. Houlding ha presentato anche dei reality show in Inghilterra. «I reality», ha detto, «vanno guardati con la consapevolezza che la televisione non è in realtà reale. C'è molta finzione, molte scene vengono ripetute, molto si inventa. Si deve prendere il buono che danno. Se avvicinano qualcuno alla montagna va bene, ma si deve capire che certe scene estreme sono montate, altrimenti diventano pericolosi».
E' appena rientrato dalla sua ultima avventura in Groenlandia dove ha salito una nuova bella via su una big wall della Groenlandia orientale, sulla stupenda Mirror Wall e giovedì ha Cortina InCroda ha mostrato le prime immagini inedite.
L'appuntamento è stato chiuso dal presidente di Cortina InCroda, Federico Michielli, che ha voluto ringraziare tutto lo staff dell'associazione, chiamandolo sul palco, per il gran bel lavoro svolto.
Il prossimo appuntamento con Cortina InCroda è per giovedì 3 settembre alle 21 al cinema Eden. Dal Trento Film Festival verranno proiettati "Life in Paradise" di Roman Vital, premio del pubblico al Trento Film Festival e "Always Above Us" di Eric Crosland.
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