Stèphanie Bodet e Arnaud Petit per la prima volta a Cortina
18/08/2012
Venerdì sera CortinainCroda ha ospitato Arnaud Petit e Stéphanie Bodet, una coppia in verticale e nella vita.
Definiti i "vagabondi della verticale" i due francesi hanno raccontato con fotografie e video le loro imprese, le loro avventure al limite delle possibilità umane. Con il sorriso sulle labbra, in maniera semplice, e con profonda modestia Petit e Bodet si sono aperti al pubblico ampezzano. I due che si sono incontrati nel 1995 durante un campionato di arrampicata non si sono mai lasciati. Si sono innamorati e sposati. La fiducia reciproca che hanno l'uno per l'altro e l'amore che li unisce sono la forza che fa loro raggiungere vette incontaminate e attraversare le difficoltà in parete. «Siamo spinti dalla voglia di scoprire posti nuovi», hanno detto, «vie nuove, ambienti diversi. La vita di coppia legata all'alpinismo è semplice: si possono vivere momenti bellissimi e momenti critici. Andare insieme in parete ha rafforzato molto la nostra complicità e poi è romantico vedere insieme le albe o i tramonti dalle vette». A Cortina i coniugi francesi hanno mostrato anche la loro avventura sul Salto Angel, il salto d'acqua più alto della terra, lungo 979 metri, dove l??acqua più o meno in forma di cascata scende per 800 metri, e dove raggiungere la base della cascata, che si trova all??interno del Parque Nacional de Canaima in Venezuela, è già un??avventura. Tredici giorni, dodici notti per risalire i quasi mille metri di parete, sotto la pressione dell??ascensione, delle difficoltà. «Il piacere di vivere quest'avventura», ha detto Stèphanie, «forse dipende solo dalla capacità di astrazione e di accettazione. Astrazione rispetto al dolore, alla fame, e anche alla fatica e concentrazione sugli elementi esterni: la bellezza di un'alba, il saluto mattutino di un colibrì, l'incontro fortuito con un fiorellino che si ripara su una fessura».
Lusinghiero il commento sugli alpinisti francesi che ha fatto Alessandro Gogna, l'opinionista di CortinainCroda. «Sono una coppia invidiabile», ha detto, «perché vagabondano assieme. Il loro curriculum non è la solita rincorsa agli ottomila, è un'avventura, un viaggio, sia sportivo che intellettuale, una crescita».
Con la coppia francese sul palco sono saliti Marco Ghedina, ??Libraio Magico? di CortinainCroda che ha dedicato agli alpinisti una serie di vignette divertenti di ??Caio? e Pier Paolo Rossi cugino di Giovanni Cenacchi. Rossi oltre a tradurre in maniera egregia i due ospiti francesi ha ricordato il cugino, scomparso il 17 agosto del 2006, stroncato da un male incurabile. Cenacchi, giornalista e appassionato di montagna, era legato agli Scoiattoli, aveva scritto il libro del Cinquantesimo del Gruppo alpinistico di Cortina e aveva sempre narrato al pubblico e ai suoi lettori le imprese dedicate alla montagna.
La serataa si è conclusa tra gli applausi con il presidente di CortinainCroda, Mario Lacedelli, che ha ringraziato gli ospiti e li ha omaggiati con le magliette verdi in edizione limitata realizzate per la quarta edizione di CortinainCroda.
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