Atti vandalici alla mostra fotografica di CortinainCroda

14/07/2011

Durante la notte tra mercoledì e giovedì una fotografia della mostra �??DonneinCroda�?� di Giulio Malfer è stata rovinata. Questa mattina il sindaco Andrea Franceschi ha fatto la triste scoperta. La foto che ritrae Elsa Zardini, presidente dell'Unione Generela e dell'Unione dei Ladini d'Ampezzo, posizionata davanti al Municipio, è stata rovinata con un pennarello indelebile nero.

«La mamma dei cretini è sempre incinta», dichiara il sindaco Andrea Franceschi, «sono arrivato in Municipio e ho visto lo scempio. Ho chiamato gli operai del Comune per spostare la gigantografia e ho avvisato il presidente di CortinainCroda Mario Lacedelli ed Elsa Zardini. Sono atti che purtroppo si commentano da soli e che ci fanno capire che la nostra volontà di installare una video sorveglianza è una scelta giusta. Le telecamere stanno arrivando e cose del genere non accadranno più».

Amareggiato ed avvilito il presidente dell'associazione culturale Mario Lacedelli che ha già sporto denuncia contro ignoti. «E' pazzesco», ammette Lacedelli, «che si possa rovinare un'opera del genere. La nostra mostra, che ritrae foto scattate da Giulio Malfer, è stata allestita con uno scopo di solidarietà. E' un tributo alle donne, al mondo femminile, racconta 100 anni delle donne ampezzane. Le foto come tutti sanno verranno vendute all'asta e con i proventi si vuole aiutare il Pakistan, il paese montano di Kande, per costruire un ambulatorio di ginecologia. Ma come si può fare una cosa del genere? Come si può rovinare una foto installata in pieno centro per beneficenza? Come si può concepire l'idea tanto malsana di uscire di casa con un pennarello indelebile in tasca per sfregiare una foto posizionata da un'associazione culturale? Sono foto di valore, che costano oltre due mila euro l'una. Sono foto che hanno dietro ore di lavoro, di impegno, che hanno visto in prima linea tante persone. Noi non ci fermiamo. Ora la foto danneggiata verrà ristampata e Mauro Bianchi, il nostro socio, preparerà un'altra cornice per riposizionarla dove era. Ma resta il problema di fondo. CortinainCroda è un'associazione formata da volontari; da gente che lavora per mesi per regalare emozioni, per proporre serate di cultura, appuntamenti diversi dal solito e che quest'anno ha voluto aiutare chi ha bisogno proprio con questa mostra Open Air in Corso Italia. La settimana prossima esporremo anche le miniature delle Dolomiti di Andrea Gaspari, noi, ripeto, non ci fermiamo, ma è assurdo che si colpisca in questa maniera la nostra Associazione con atti così incivili».

�??DonneinCroda�?� è il racconto fotografico di Giulio Malfer, celebre fotografo di Rovereto, di un secolo cortinese al femminile. Le donne ritratte sono: Marta Pompanin, Lara Ghedina, Lucilla Bianchi, Loredana Lacedelli, Giorgia Costantini, Lara Sottsass, Giovanna Martinolli, Elsa Zardini, Dorina Alverà, Antonia Menardi, Roberta Alberti. Dalla neonata, alla bambina, alla ragazza alla donna matura, all'anziana: scatti d'autore che regalano l'essenza e la semplicità della donna di montagna. Una mostra che dalla sua installazione ha catturato i passanti in Corso Italia,che è piaciuta, e che continuerà a piacere.

Le due mostre, �??DonneinCroda�?� e �??Una montagna per un sorriso�?� incarnano l'azione di solidarietà che in questa terza edizione CortinainCroda porta avanti. Quest�??anno la rassegna vuole infatti realizzare qualcosa di concreto per le giovani donne di Kande, piccolo paese di montagna del Pakistan. Con una �??charity�?? che coinvolge tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione e il pubblico che assisterà alle serate si raccoglieranno i fondi per costruire un ambulatorio medico per le donne partorienti. �??Una moneta per un sorriso�?? è lo slogan dell�??azione di solidarietà firmata da CortinainCroda.

«Continueremo a raccogliere fondi», conclude Lacedelli, «e ad andare avanti. Stasera abbiamo un appuntamento importantissimo all'Alexander Girardi. Risolveremo la vicenda con una nuova foto e continueremo a lavorare per il successo della nostra rassegna. A nome di tutti i membri di CortinainCroda, a chi ha pensato di divertirsi rovinando una nostra opera, non dico niente perché non merita nemmeno una parola. Il suo gesto si commenta da solo».

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